martes, 8 de marzo de 2011

Giacomo Leopardi: El Infinito



Uno de mis poemas predilectos por sobre todo lo que conozco de lo escrito:

L’Infinito

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De ll'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.

No hay comentarios:

Publicar un comentario